Giuseppina Vacca
#istruzione #scuola #lavoro
Il filo conduttore dei processi che coinvolgono sistema dell’istruzione, mondo del lavoro (nuova alleanza industria-artigianato), modelli di partecipazione, narrazione e progettualità, dovrebbe essere il passaggio da un approccio basato sull’analisi induttiva (presunta scomposizione di un problema complesso in componenti semplici) a un approccio imperniato sull’analogia e sull’abduzione caratterizzato dall’estensione analogica del concetto di telemetria alla governance del territorio. Progetti complessi e innovativi richiedono l’apporto di specialisti provenienti da aree disciplinari differenti, in grado di dialogare, di confrontarsi, di trovare soluzioni comuni senza abbandonare i quadri concettuali di provenienza, ma riuscendo a integrarli con i linguaggi di mediazione necessari per costruire uno sfondo condiviso di obiettivi e soluzioni. Non a caso oggi si parla sempre più di fablab, contaminationLab, coworking, nuova scuola, nuove professioni come precondizioni dell’era creativa.
Come e dove possono emergere processi di superamento dei modelli caratterizzati dalla segmentazione in discipline giustapposte e da invalicabili linee di demarcazione tra specialisti diversi?