Officine Permanenti 2023
#vulnerabili
19, 20, 21 luglio 2023 @Sa Manifattura, Cagliari.
19, 20, 21 luglio 2023 @Sa Manifattura, Cagliari.
Nel suo richiamo più sorgivo, alla radice del suo etimo, la parola vulnerabilità enuclea in sé l’idea costitutiva del vulnus, inteso non soltanto come vuoto, ma più segnatamente come strappo, come ferita.
Tutta la storia dell’umanità, nelle sue ampie declinazioni sociali, politiche e geofisiche è una storia di esposizione e caducità. Vulnerabili sono le nostre esistenze, già a partire dalla consapevolezza della finitudine a cui sono destinate nel loro arco temporale. Vulnerabili sono le relazioni che costruiamo, continuamente rimodulate dalla complessa vicendevolezza dei bisogni e delle alterità altrui. Ma vulnerabili sono anche i contesti in cui esprimiamo le nostre identità: la precarietà evolutiva della natura, gli ineluttabili assestamenti degli ecosistemi ambientali, la transitorietà strutturale delle realtà urbane, e perfino l’individuo, nell’imprevedibile germoglio della sua profondità emotiva.
Tuttavia, la vulnerabilità, non è da considerarsi soltanto come una pietra d’inciampo nel nostro cammino, ma anche come un’inaggirabile occasione per far emergere il nostro più autentico “Es”, costruendo nel contempo non soltanto individui liberi ed emancipati, ma anche comunità solidali, empatiche, capaci di immedesimazione e cura dell’altro. Quasi che, potremmo asserire, la vulnerabilità rappresenti a larghe maglie una chiave d’accesso alla vita morale: essere nell’altro, occuparsi dell’altro, condividerne l’essenza più intima e più fragile.
Viviamo, dunque, in una costellazione di vulnerabilità che spesso, quasi deliberatamente, ci impegniamo ad escludere dal nostro sentiero quotidiano, creando in contraltare un argine di mascheramento che impedisca lo stigma dispregiativo che la società abbina all’essere imperfetti o inclini alla dimensione del dubbio. L’esito di questa elusione allora non può che essere l’implosione della libertà e l’angosciante soffocamento del nostro essere più recondito.
Il soggetto moderno, infatti, si è costruito essenzialmente come homo oeconomicus, ovvero un individuo che progetta la sua vita per ottenere un utile, un rendimento, un posizionamento di valore. Nell’inseguire questo, però, ha amputato una parte di sé, che equivale normalmente alla sfera più affettiva. A monte di questa sottrazione sta, appunto, la rimozione della vulnerabilità, una condizione che la modernità ha marginalizzato, ha negato, ha dimenticato.
Eppure, come in un paradosso, oggi ci muoviamo in un mondo radicalmente vulnerabile: la crisi ecologica planetaria, l’incalzante diffusione di nuovi virus, la dissoluzione dei sistemi politici, la fragilità dei territori, lo spopolamento e i movimenti migratori. Ognuna di queste voci genera quella che Bauman definiva come una “paura liquida”, che proprio dall’ammissione delle debolezze che ci attraversano può essere oltrepassata per innestare un nuovo inizio e una nuova consapevolezza.
In quest’ottica, dunque, il nostro nucleo più fragile diventa una risorsa psicologica preziosa che consente, tanto agli individui quanto alle comunità, di tornare a pensarsi in modo relazionale, in prossimità con l’altro e con la natura. Ma non solo. L’esplicitarsi di un vulnus, dunque di una ferita – materiale o immateriale – determina allo stesso modo l’elaborazione di una strategia comportamentale finalizzata a stabilire risposte precise alla propria vulnerabilità. Si pensi ad esempio alla governance del rischio nei territori colpiti da calamità naturali, o alle politiche di sicurezza nelle comunità che soffrono di un gap infrastrutturale, o ancora, all’instabilità dei Paesi devastati da eventi bellici o da disastri ambientali. O, non ultime, le molteplici forme di vulnerabilità informatica che pervadono il sistema digitale. Ebbene, in ognuno di questi casi l’autocoscienza collettiva e individuale della propria debolezza diventa il punto iniziale di un nuovo e possibile percorso. Dunque, una vera e propria pedagogia della vulnerabilità che permette in modo resiliente di accettare la sofferenza senza soffocarne le cause. Quasi a dire, star bene ma consapevoli del non star bene.
Questa l’indagine che animerà la nona edizione del Festival Officine Permanenti. Un viaggio tematico intorno alle diverse declinazioni dell’essere vulnerabili, con un focus dedicato al rapporto con la psicologia, con le arti, con la sociologia, con la filosofia e la scienza, con il territorio e le sue comunità. Una molteplicità di linguaggi, performance e dibattitti per capire e scoprire in che modo possiamo convivere con la nostra vulnerabilità e in che modo possiamo accettarla.
19,20 e 21 luglio 2023 @Sa Manifattura, Cagliari.
@Bar Sa Manifattura
10.30 | Conferenza Stampa
Gianni Massa, Federico Miscali, Sandro Catta, Angelo Loggia, Walter Quarto, Graziano Di Paola, Gianluca Medas, Giuseppina Vacca, Michela Atzeni.
@Sa Manifattura, Cagliari
19.00 > 19.30
L’uomo marginale: con Massimo Moi e Giovanni Columbu.
19.30 > 20.10
Vulnerabili dunque umani: Dott.ssa Paola Gaetano con Anita Piselli
Come ogni essere vivente, noi umani siamo vulnerabili. Questo vuol dire che siamo colpiti dal valore delle cose. La coscienza della nostra vulnerabilità ci consente una connessione emotiva con gli altri, e ci offre la possibilità di orientare le nostre azioni senza troppi condizionamenti.
20.15 > 21.00
La Maga di OZ. divertissement sulla vulnerabilità. Di e con Michela Atzeni
A partire da un’analisi semiseria della fiaba del Mago di Oz, degli archetipi dei personaggi, dei significati più o meno occulti, la chiacchierata mette in luce alcuni passaggi chiave della creazione artistica facendo emergere la estrema vulnerabilità della condizione dell’artista, che in un continuo viaggio alla ricerca di cuore, cervello, coraggio e scarpette…cerca di venire a capo di un gesto tanto potente quanto effimero come quello creativo.
21.00 > 21.30
Break
21.30 > 23.00
Spettacolo: Le mie Prigioni. Di Gianluca Medas con le musiche di Nicola Agus
In prigione: Pellico, Moro e Gramsci. Tre uomini, che pur nelle loro circostanze diverse, condivisero un comune filo conduttore: la prigione, che divenne per loro un luogo di riflessione profonda e di produzione intellettuale.
NB: Dalle ore 21 l’ingresso alla Manifattura per accedere al Festival è da Via XX Settembre Vicolo 1 seguendo le indicazioni interne
@Sala Formazione OIC, via Tasso 33 – Cagliari
9.30 > 11.30 | Seminario
CONSOLIDAMENTO DELLE FONDAZIONI E DELL’ELEVATO.
Tecniche di intervento con l’acciaio per il consolidamento e il restauro degli edifici in muratura.
RELATORE: Ing. Massimo Mariani.
Evento formativo in presenza
@Sa Manifattura, Sala Gonario
16.00 > 18.00 | Seminario
Vulnerabilità delle strutture: Quadro generale, normativa, aspetti teorici ed esempi applicativi.
Relatrice: Ing. Patrizia Casula (Commissione Geotecnica e Strutture Ordine degli Ingegneri di Cagliari).
La Vulnerabilità del costruito in Italia: le problematiche ed il ruolo del professionista.
Ing. Daniel Meloni (Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura).
Case histories: elementi di vulnerabilità strutturale nelle costruzioni esistenti tratti da alcune esperienze sul campo.
Ing. Carlo Locci e Ing. Michele Pisano (Commissione Geotecnica e Strutture Ordine degli Ingegneri di Cagliari).
@Sa Manifattura, Sala Contemporanea
18.30 > 19.10
Territori vulnerabili: parallelismi ecorurali
Con Alessandra Patti, Carlo Laconi e Antonio Pili.
19.10 > 19.40
Presentazione del libro “Si Viaggiare”
Franco Meloni e Giuseppina Vacca.
19.40 > 20.30
Della colpa e dell’espiazione. Psicologia della vulnerabilità
Ettore Cannavera, Sergio Abis e Irene Testa.
Un dialogo sulla “vulnerabilità” dell’attuale sistema carcere, sulla necessità di costruire connessioni vere tra persone, sulla consapevolezza che, in particolare in età adolescente, l’errore è dipendente da chi ti sta affianco.
20.30 > 21.15
Break
21.15 > 23.00
Spettacolo: La scienza è donna la pace è bambina. Intervista impossibile e reale a Maria Montessori. Di e con Teresa Porcella
Maria Montessori fa un viaggio nel tempo per farci conoscere le radici del suo pensiero pacifista, in un mondo dove l’errore e la fragilità sono alla base del processo di apprendimento e costituiscono le fondamenta. Con materiali speciali gentilmente concessi dalla scuola Laetitia di Cagliari.
NB: Dalle ore 21 l’ingresso alla Manifattura per accedere al Festival è da Via XX Settembre Vicolo 1 seguendo le indicazioni interne
@Sa Manifattura, Sala Eventi
16.00 > 18.00 | Seminario
Digital ICTus*_La vulnerabilità nei sistemi ICT: nessuno è immune
Relatori: Ing. Carlo Crespellani, Ing. Gianluigi Caddeo, Ing. Nicola Marini, Ing. Maura Pintor, Ing. Renato Vincis, Ing. Matteo Contu.
@Sa Manifattura, Sala Contemporanea
19.00 > 19.45
Metverso e Metà No: dialogo tra un digitale e un analogico
Alessandro Spano e Luca Cocco.
19.45 > 20.45
AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI.
Con Ninè Ingiulla, Luca Cocco, Dandy Massa, Fabio Medda, Gianluca Medas.
Il continuo mutamento della percezione e le relative conseguenza che ciò comporta. Un viaggio con la poesia e la musica di Fabrizio de Andrè.
21.00 > 21.30
Break
21.30 > 23.00
Spettacolo: L’Arte di Realizzare l’Impossibile, di e con Walter Rolfo.
L’unico Coaching/Show in Italia, uno spettacolo formativo per imparare ad essere squadra e realizzare l’impossibile in ogni giorno della nostra vita, privata e aziendale, e… scegliere di essere felici.
NB: Dalle ore 21 l’ingresso alla Manifattura per accedere al Festival è da Via XX Settembre Vicolo 1 seguendo le indicazioni interne
Dandy Massa
VPresidente Vicario Consiglio Nazionale Ingegneri. Per tutti, Dandy. Marito di Ale e papà di Giulia e Sofia. Ingegnere, architetto, progettista, centrocampista. Dopo la laurea in ingegneria si laurea in architettura con Luigi Snozzi. Fondatore di 2+1 Officina Architettura, studio di sperimentazione progettuale rivolto alla ricerca, all’avanguardia, alle sovrapposizioni culturali. Con 2+1 OA è vincitore di numerosi concorsi internazionali e presente nel dibattito contemporaneo sulle sovrapposizioni disciplinari, sulle contaminazioni tra ingegneria, architettura, grafica, paesaggio, arti e nuove tecnologie. Presidente di Officine18 società di ingegneria e architettura. Consigliere di amministrazione di UNI (Ente Italiano di Normazione). Ideatore del format scintille. Direttore artistico di Officine Permanenti. Tra gli altri impegni è oggi direttore editoriale delle testate L’Ingegnere Italiano (ISSN 00200913) e Il Giornale dell’Ingegnere. Componente dell’ European Monitoring Committee (EMC) di FEANI (European Federation of National Engineering Associations). Dal 2017 siede nel consiglio direttivo di UNI ed è vicepresidente del Quacing (Agenzia Nazionale per la certificazione dei corsi universitari di studio in ingegneria).
Luca Cocco
Nato a Cagliari nel 1967, come aveva sempre desiderato. Ingegnere e dirigente pubblico della Regione Autonoma della Sardegna, si occupa di ambiente e sostenibilità a tempo pieno, di svago a tempo perso, di amici a tempo guadagnato, di torti a tempo debito. Ha un passato da libraio, ricercatore, insegnante, ufficiale dell’aeronautica e del Corpo Forestale e altre simili piccolezze. Di altre vite non si sa. È convinto che la poesia non sia solo la capacità di scrivere o di pensare una cosa straordinaria ma anche la capacità di recepirla e di renderla parte della vita.
Giovanni Columbu
Nato a Nuoro e laureato in architettura, è stato assessore alla cultura a Quartu Sant’Elena dal 1992 al 1995. Ha realizzato diverse mostre di pittura e video arte, tra cui “Strategia di Informazione” alla Rotonda della Besana e al Palazzo della Permanente di Milano. Ha lavorato come programmista regista per la RAI sede di Cagliari dal 1979 al 1999 realizzando numerosi programmi televisivi. Tra questi: Visos – sette sogni raccontati e interpretati dai sognatori, selezionato Premio Italia 1985 e Imput Montreal (1986) e Villages and Villages vincitore Prix Europa 1991 – miglior documentario prodotto da un’emittente pubblica europea. Nel 1999 ha costituito la LUCHES FILM realizzando come regista diversi documentari tra cui: Storie Brevi, Premio Hermes – miglior documentario di promozione turistica – 2005. Nel 2001 realizza il film Arcipelaghi, che vince diversi premi per la sceneggiatura e nel 2003 all’ Arena Nuovo Sacher il premio “Bimbi Belli” come miglior film. Giovanni Columbu ha scritto diversi libri tra cui “L’Arma dell’immagine” (ed. Mazzotta 1977), “Lollas – La città immateriale” con prefazione di Renato Nicolini (ed. CUEC 1998), e “Visos – sogni visoni avvisi” (ed. Ilisso 1990), con prefazione di Cesare Musatti. Giovanni Columbu vive a Cagliari e Su Re è il suo secondo lungometraggio.
Gianluca Medas
(Cagliari, 1962) è l’erede dell’unica famiglia d’arte sarda, i fratelli Medas. È un’artista poliedrico profondamente legato alla propria terra della quale è uno dei cantori. Da alcuni anni è il direttore artistico dei Figli d’arte Medas e gestisce due teatri. Nel Febbraio del 2019 lo spettacolo di danza\cinema Gurdones-Mammai Manna, ha debuttato in Tunisia, poi in tournée in Russia, Libano, Singapore e Malesia. Tra le sue ultime attività svolte nei differenti campi le trasmissioni per la tv Sentidu, e Filindeu per l’emittente Videolina, Bator Moros e Sa vida per la rai. Il suo docufilm Il Rumore del buio (Premio speciale al festival di Villa di Chiesa di Iglesias), e stato in concorso al festival di Terni, mentre il tg dei ragazzi da lui curato ha vinto il premio Ilaria Alpi. Nel 2020 è stato finalista al premio Giffoni con il cortometraggio animato Lianora d’arborea. È in uscita il suo primo film Emilio Lussu che vede tra gli altri la partecipazione di Enrico Lo Verso. Il suo primo romanzo le frazioni del Moro è stato finalista al premio Olzai di letteratura per l’infanzia. Tra le mostre realizzate Umbras, la mostra dei Mostri il Museo del Territorio, di Buggerru, e a Per conto de Sa corona arrubia Femminas il museo dei personaggi fantastici femminili di Pauli Arbarei. Grande impatto ha avuto il progetto ideato nel 2020 il processo alla statua di Carlo Felice, che si collega idealmente con il nuovo progetto in due puntate, Processo al leviatano la cui prima parte è stata prodotta assieme ad Officine Permanenti e in collaborazione con Krls.
Maria Sias
Ingegnere civile, dal 1973 al 2008 è stata ricercatrice nelle discipline di architettura e urbanistica presso l’Università di Cagliari, incaricata di recupero e riqualificazione ambientale urbana e territoriale. Autrice di varie pubblicazioni tra cui “Riqualificazione ambientale delle zone interne della Sardegna” e “Ali per Cagliari”. E’ presidente dell’Associazione ICS Ingegneri Cultura e Sport, svolgendo attività di punta rispetto a temi di riqualifica e sensibilizzazione dell’ambiente attraverso attività culturali e sportive.
Giuseppina Vacca
Ingegnera e docente universitaria nelle discipline della Topografia e Cartografia, lavoro da cui trae la passione di viaggiare nel mondo per scoprire luoghi e culture nuove. La curiosità l’ha sempre accompagnata nella sua vita e ne ha caratterizzato anche il suo lavoro nel campo della ricerca scientifica in geomatica. Quando non studia per il suo lavoro, legge romanzi e si perde nelle storie che gli scrittori ci hanno regalato e viaggia attraverso la vita dei loro personaggi. A tempo perso si diletta nell’arte della fotografia e della recitazione, forme artistiche che ha portato all’interno della Scuola di Formazione dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, di cui ricopre il ruolo di Presidente dal 2018, perché, anche le competenze trasversali, ti rendono un ingegnere migliore.
Massimo Moi
Classe 1977, giornalista pubblicista, iscritto all’Albo Regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Dal 2003 al 2009, è stato collaboratore, redattore e direttore per testate giornalistiche regionali. Si specializza contestualmente come copywriter e addetto stampa per enti pubblici, enti privati e terzo settore. È esperto qualificato in management dello spettacolo, comunicazione integrata e, nel corso degli anni, è stato responsabile di progetti in ambito teatrale (dal 2014 segue il progetto Teatridimare) e di cooperazione internazionale. Dal 2013 opera tra Cagliari e Milano come copywriter, sceneggiatore video e direttore creativo della società di comunicazione Relive Communication.
Franco Meloni
Nato a Cagliari è coetaneo della Bomba. Ha sempre cercato di evitare di essere pietrificato dalla a volte ostica Meccanica Quantistica facendo riflettere le idee della Fisica sugli specchi dell’Arte. Scrive per verificare se è più difficile risolvere astruse equazioni o affrontare terreni incogniti senza il confortante metodo scientifico. Con l’ottimismo della volontà vuole sempre riaffermare l’importanza della Sardegna nell’evolversi delle umane cose.